Stadio comunale (“nuovo”)
Durata lavori: 1990 – 1994
Importo complessivo: € 600.000 circa + IVA (1,25 miliardi di Lire)
Fonte del finanziamento: Istituto per il Credito Sportivo
1.200 posti a sedere disposti su tribune di cemento armato, attorno a un campo con pista d’atletica e manto erboso. Sarà stato l’effetto “Italia ‘90”, ma a Scalea, ancora una volta, si è progettato in grande. Peccato che il calcio d’inizio, in quello che sarebbe dovuto essere il nuovo stadio comunale, non è mai stato fischiato. In venti anni il Francesco Ciaccio ha ospitato allenamenti, tornei giovanili, incontri di rugby, persino il circo; ma mai una partita della squadra del paese, l’U.S. Scalea.
Il manto erboso e i sottostanti impianti sarebbero stati prontamente danneggiati da un errato intervento di manutenzione, col risultato che il campo, che sorge a due passi dalla spiaggia, si allaga con facilità. Così, mentre il nuovo stadio, di fatto mai utilizzato, cade a pezzi in assenza di manutenzione (non ci sono i soldi per farla), si ritorna a investire nel vecchio, da poco ammodernato e dotato di erba sintetica, la cui sola manutenzione periodica richiederebbe circa 30mila Euro ogni due anni (che si aggiungono agli 8 mila annui di gestione ordinaria).
Il nuovo stadio, inoltre, non è omologato per l’uso agonistico, e potrà esserlo a livello dilettantistico soltanto per un altro anno. Che ne sarà dopo?
Intanto, con la recente entrata in vigore del regolamento per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali, le società che volessero usare la struttura dovranno pagare, 5 Euro l’ora. Nessuno ha finora previsto l’uso dell’impianto.