La discarica

Un paese paralizzato, dunque, dove solo una cosa, negli ultimi tempi, pare aver ‘funzionato’, e fin troppo: la discarica.

 

L’impianto sito in località Piano dell’Acqua dal 2012 ha esaurito la sua capienza di 160mila metri cubi e colmato una capacità di smaltimento di 250mila tonnellate.

 

Le vasche in questione avrebbero dovuto e potuto assicurare un lungo periodo di autonomia, ma sono state esaurite nel giro di pochi anni, soprattutto l’ultima. D’altronde, nell’ultimo periodo di attività, a scaricarci i rifiuti erano fino a 28 Comuni, come da ordinanza regionale!, anziché i quattro riunitisi in consorzio (Scalea, Orsomarso, Papasidero e Santa Domenica Talao).

 

Nessuna delle vasche risulta correttamente bonificata. In alcuni orari del giorno, si vedono i gabbiani volteggiare, alla ricerca di cibo, sull’area della discarica ormai in disuso da anni; è possibile che si siano aperti un varco nella copertura. L’ulteriore timore è che tra emergenza (cronica) e sovraffollamento, la discarica di Scalea abbia potuto accogliere ben altro rispetto ai previsti rifiuti solidi urbani. Anche dalle istituzioni lasciano intendere che le operazioni di scarico avvenivano “senza controlli, quindi può esserci finito di tutto”.

Un accertamento sarebbe necessario, seppur con le dovute cautele.

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